Engagement, traduzione letterale in italiano “coinvolgimento”, misura il successo di un messaggio/articolo condiviso con il pubblico e ha la finalità di creare “legami” forti tra il brand e i suoi fan, fino a convertirli in lettori, o almeno di creare una fiducia tale che l’utente possa consigliare il brand ai propri amici, attivando uno dei più potenti mezzi, a mio parere, del marketing: il passaparola.
L’esempio in questione è, per la mia modesta opinione, un caso di engagment perfetto, estratto da uno dei miei prodotti editoriali.
In questo breve tutorial vi spiego passo dopo posso il modus operandi.
1. Ricerca fonti interessanti. Su molti siti della Juve si parlava di Tevez e dei problemi economici del Boca. Inoltre, iniziano a circolare insistentemente rumors di un potenziale addio nelle prossime sessioni di mercato (Milan, Juve e Corinthians le candidate). Ergo, Tevez sarà il protagonista assoluto del nostro post.
2. Analisi dell’attendibilità delle fonti. Questa fase è utile per raccogliere dati utili alla stesura del vostro articolo. L’analisi incrociata è fondamentale per evitare di scrivere ‘baggianate’.
3. Scelta del titolo e impostazione della scaletta. Ragionate attentamente sul titolo da assegnare al vostro pezzo, nel caso in questione si tratta di un Buzz. Ho giocato sull’effetto amarcord puntando sulla parola ritorno per attirare le attenzioni della tifoseria bianconera, mentre il mio redattore ha individuato cinque punti interessanti su cui ricaare.
4- Stesura dell’articolo. Elaborazione del testo e dei cinqui punti scelti nella fase precedente.
5. Sottotitolo e Metadescription. In questa fase la maggior parte degli editor spesso fà delle ‘cazzate’, in quanto non dà la giusta importanza a due aspetti fondamentali per il lettore e i motori di ricerca. Il sottotitolo è il messaggio subliminale per continuare a leggere il pezzo, la metadescription dello Yoast o del vostro plugin SEO ha una funzione analoga per i motori di ricerca.
6. La condivisione del post. Ovviamente buona parte del successo dipende dalla pubblicazione a regola d’arte del post su gruppi e pagine facebook bianconere, bacini di utenza alla ricerca continua di informazioni sulla propria squadra del cuore
I risultati del lavoro svolto sono messi in evidenza dal numero di condivisioni, share e visualizzazioni.
Se ognuno di voi facesse questo lavoro in maniera autonoma per il proprio blog o giornale, i risultati potrebbero essere eccellenti.Il lavoro del giornalista 2.0 è meno complicato di quanto pensiate, basta sfruttare l’intuito e i mezzi che la rete ci mette a disposizione.
Stay tuned…
QUINTA LEZIONE
CORSO IN WEB JOURNALISM
A cura di Massimiliano Riverso